Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Nessuno ama svolgere le mansioni più noiose e ripetitive sul posto di lavoro, tutti sperano infatti di poterle abilmente evitare o di riuscire a delegarle a qualche altro collega. Un chatbot si può dimostrare un aiutante fidato per svolgere i compiti più tediosi. Anche noti come “agenti conversazionali”, i chatbot impiegati nel campo delle Risorse Umane incoraggiano e facilitano i processi di candidatura e, al contempo, effettuano una sorta di prequalificazione delle aspiranti reclute.
Le aziende che si occupano di recruiting sanno molto bene quanto sia dispendioso in termini di tempo e di risorse dover costantemente riuscire al meglio ad attirare nuovi candidati. Le analisi del comportamento degli utenti che visitano le pagine web di reclutamento dimostrano che, molto spesso, essi vagano sommariamente sui siti HR senza poi portare a termine la compilazione della candidatura spontanea. Molto spesso non è per mancanza di interesse nei confronti della proposta, piuttosto è una questione di pigrizia dovuta alla lunghezza del format (soprattutto se viene richiesta anche una breve lettera motivazionale).
Lo strumento perfetto per supplire a tale inconveniente è proprio il chatbot che contribuisce a migliorare l’esperienza dei candidati mettendo a disposizioni informazioni di vario genere sull’azienda dando vita ad un’esperienza del tutto personalizzata. Esso può dare informazioni istantanee in merito a politiche aziendali e tematiche di vario genere riducendo i tempi di attesta dato che il servizio è a disposizione 24/7.
Utilizzare un chatbot non significa solo migliorare la Customer Care aziendale ma, allo stesso tempo, permette anche al dipartimento HR di scoprire quali siano gli argomenti di maggiore interesse per i candidati e quale siano le loro attitudini. Questo perché le chat robotizzate sono in grado di effettuare una sorta di colloquio preliminare, consentendo al recruiter di avere informazioni ancor prima del vero e proprio incontro fisico o telefonico con il candidato.
L’intervento degli addetti alle Risorse Umane non è ovviamente opzionale, è necessario infatti che il reclutatore calibri e aggiorni il chatbot (la maggior parte delle volte con il supporto del responsabile Digital HR dell’azienda), al fine di ottenere delle prestazioni sempre più ottimizzate.
Per concludere, un aspetto vantaggioso che è stato riscontrato è che questo strumento mette a proprio agio il candidato: seppur spesso dotato di un volto e di un nome fittizi, il chatbot è pur sempre una macchina, perciò nessuno si sente intimorito o in soggezione sia nel sottoporgli domande, sia nel fornirgli risposte.