Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Com’è ormai noto, l’industria alimentare incide negativamente sull’ambiente, a causa degli sprechi e dell’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del terreno provocati dai processi di lavorazione.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) l’alimentazione sostenibile è quella che ha un ridotto impatto ambientale e al tempo stesso soddisfa le linee guida nutrizionali, è economica, accessibile e culturalmente accettabile.
Le nuove tecnologie possono essere applicate al settore per incrementare produttività ed efficienza, riducendo al tempo stesso i consumi di energia e di acqua ed evitando lo sperpero di risorse.
Per fare in modo che le aziende produttrici di alimenti e bevande promuovano un approccio sostenibile, è necessario l’intervento di uno specialista del settore che si occupi di garantire la conservazione delle proprietà chimiche e fisiche dei prodotti al fine di evitare gli sprechi alimentari.
Nasce per questo motivo il food engineer, figura professionale che coniuga conoscenze di tipo chimico, fisico, ingegneristico, e sociale. Il connubio e la trasversalità tra discipline agrarie e scientifiche plasmano un ingegnere industriale completo, specializzato nel settore alimentare.
Per ricoprire una posizione di questo tipo è necessaria una figura professionale che conosca regolamentazioni e politiche specifiche riguardanti le modalità di lavorazione e produzione, evitando al contempo di provocare conseguenze nocive e gravi a livello ecologico. Quest’individuo deve, inoltre, possedere ottime capacità digitali per permettere la tracciabilità dei prodotti e la riduzione degli sprechi.
L’ingegnere alimentare è uno specialista a 360 gradi, in grado di operare nella produzione, distribuzione e gestione dell’industria alimentare applicando le proprie conoscenze tecnico-ingegneristiche per garantire una spinta all’innovazione e allo sviluppo tecnologico dei processi.
La figura, nello svolgere le proprie mansioni, deve impegnarsi a sperimentare nuovi tipi di operazioni lungo tutta la catena produttiva che agiscano in salvaguardia dell’ambiente e in riduzione dell’inquinamento dei processi.
L’Europa è particolarmente sensibile a questo genere di tematiche: nello specifico, in Italia, il Politecnico di Milano ha recentemente istituito un nuovo corso di laurea magistrale in food engineering. Questo corso di studio è caratterizzato da una forte attenzione tanto ai prodotti quanto ai processi, e che ha un particolare focus sulle tecnologie di trasformazione e produzione di alimenti e bevande.
Il fine di tutto ciò è quello di rispondere all’esigenza mondiale di accesso al cibo sano, sufficientemente ed equamente distribuito a livello globale.
L’applicazione di un approccio scientifico e ingegneristico al settore alimentare può portare dunque ad un’evoluzione positiva dei processi verso una maggiore accessibilità al cibo e verso un futuro più sostenibile.