Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Negli anni in cui i Millennials rappresentano la più alta percentuale della forza lavoro, le aziende devono cogliere le esigenze e le idee di una nuova generazione.
I Millennials sono parte di una generazione profondamente diversa dalle precedenti, di solidi principi liberali, che dà valore a temi sociali, sia nella vita privata che in quella lavorativa.
Questa nuova forza lavoro, infatti, percepisce un forte senso del dovere e, nella scelta di un’occupazione, valuta la responsabilità sociale d’impresa, e quindi le implicazioni di natura etica all’interno della visione strategica aziendale.
Inoltre, essi si trovano ad essere più orientati verso lavori che li stimolino, che abbiano un significato e uno scopo preciso, all’interno di un’azienda che rappresenti i propri valori.
L’importanza di delineare e spiegare chiaramente quelli che sono gli obiettivi aziendali è sottolineata da uno studio di Harvard nel quale l’83% degli amministratori delegati intervistati ha affermato come un’efficiente comunicazione motivazionale ai dipendenti in merito allo scopo del loro lavoro possa incidere positivamente sulla performance.
Nonostante ciò, il 70% dei dipendenti ritiene che l’azienda per la quale lavora si preoccupi solamente dei profitti e non del benessere del personale o, più in generale, della società.
È questa la ragione per cui, per attrarre talenti provenienti dalle nuove generazioni, diventa necessario colmare il purpose gap, ossia il gap tra la capacità di un’azienda di parlare dei propri obiettivi e scopi, e quella di integrare tutto ciò all’interno delle operazioni strategiche per portare in tal modo ad un cambiamento.
Secondo il “The Business Case for Purpose”, i leader che mettono al centro delle proprie strategie gli obiettivi e il senso del lavoro che stanno eseguendo, riescono a portare la propria azienda verso un processo di trasformazione e innovazione che, di conseguenza, spinge ad un aumento del fatturato.
In questo tipo di contesto, nel quale i dipendenti sono i principali stakeholders di un’azienda e dove l’engagement del personale risulta spesso molto basso, diverse aziende hanno inserito una nuova figura professionale: il Chief Purpose Officer.
Il CPO è solitamente un individuo con una vasta esperienza in ambito economico-finanziario, che ha già assunto ruoli di leadership in passato e che ha un forte senso di responsabilità etica e sociale.
Questa figura professionale ha il compito di analizzare e migliorare quella che è la percezione che si ha dell’azienda sia all’interno che all’esterno di essa, comunicando quelle che sono le attività che vengono svolte a livello sociale.
Oltre a ciò, egli deve anche definire lo scopo dell’azienda, in modo che ogni dipendente possa comprendere il senso del proprio lavoro al fine di contribuire ad un obiettivo più grande e generale. Questo approccio consente un incremento della motivazione e dell’engagement del personale, che porta ad una maggiore coinvolgimento e ad una migliore performance.