Author: Future Manager Research Center 

In passato la relazione tra aziende europee e digitalizzazione è sempre stata abbastanza altalenante. Non deve essere stato semplice stare al passo con le nuove tecnologie e metodologie digitali, soprattutto per i più conservatori abituati a lavorare “alla vecchia maniera”.

Tuttavia (e la recente pandemia ne è la riprova), la necessità di avvicinarsi sempre di più al mondo digitale risulta ormai imprescindibile per coloro che vogliono continuare ad essere competitivi nel mondo del business e non solo. Si tratta di un processo che è attualmente in corso e che avrà bisogno di ulteriori anni per assestarsi.

Per queste ragioni la figura manageriale del Digital HR sta sempre di più acquisendo un ruolo chiave nel disegno aziendale delle più grandi imprese, proponendo un nuovissimo digital mindset. Egli è tra i principali fautori della trasformazione aziendale, svolgendo attività funzionali come essere responsabile della comunicazione, gestire il personale, stimolare la produttività, monitorare congedi e assenze, effettuare campagne di reclutamento, sempre e comunque sfruttando le sue competenze digitali.

Questa figura professionale deve essere estremamente duttile e proattiva, possedere competenze di analisi dati, marketing, economia e molto altro. Insomma, dovrebbe essere una sorta di “tuttofare” dell’azienda. L’intervento di un Digital HR manager porta i processi industriali a un nuovo livello e la tecnologia digitale migliora la connettività, la compatibilità e la collaborazione, rendendo l’azienda più produttiva ed efficiente che mai.

Ovviamente non può il Digital HR manager da solo sobbarcarsi le responsabilità di un’azienda solo perché è detentore di un nuovo modello di business, infatti è estremamente importante che i leader di ogni impresa (piccola o grande che sia) preparino e seguano tutti gli altri dipendenti, affinché comprendano la necessità di accogliere con positività e ottimismo questa trasformazione che li coinvolge in toto. Il supporto di un CEO è fondamentale perché, alla fine dei conti, è evidente che si tratti non solo di un cambiamento concreto e tangibile, ma anche di un grande cambiamento culturale.