Future Manager Italy Insights
Author: Future Manager Research Center
Nel corso degli ultimi giorni sono arrivate notizie che hanno fatto fare un respiro di sollievo al mondo intero: la casa farmaceutica americana Pfizer e la tedesca BioNtech, hanno annunciato di aver completato la sperimentazione del loro vaccino per il coronavirus sull’uomo, efficace nel 90% dei casi e che entro un anno potrà essere prodotto in 1,3 miliardi di fiale. I progressi raggiunti da queste due case farmaceutiche sono indubbiamente confortanti d’altro canto, come tutti sanno, gli studi e le sperimentazioni rivolte alla ricerca di un vaccino che riesca a contenere la pandemia sono state effettuate in più parti del mondo. Molto interessante è il caso di un ingegnere italiano che ha raccontato la sua esperienza ai media locali, per condividere con il suo Paese impressioni e reazioni in seguito al percorso da lui compiuto. Matteo Colombo però non vive in Italia, infatti risiede da tempo ad Abu Dhabi ed è proprio nella città degli Emirati Arabi che si è prestato per testare il vaccino sperimentale. L’internazionalità di questa vicenda non finisce qui, perché il vaccino in questione è stato ideato da una società farmaceutica cinese chiamata Sinopharm, una delle prime compagnie ad aver raggiunto il terzo livello di sperimentazione. Questo è un traguardo che Colombo ha potuto vedere con i suoi occhi e al quale ha potuto contribuire attivamente, condividendo poi le sue sensazioni riguardo questa esperienza così significativa. L’ingegnere spiega che in principio il numero di volontari richiesto era solo di 15 mila, successivamente invece (grazie alla portata mediatica che ha assunto la vicenda) si è arrivati ad avere oltre 31 mila candidature spontanee. L’iter che hanno seguito tutti i partecipanti è molto semplice: è stato sufficiente iscriversi al sito internet del progetto 4 HUMANITY fornendo le proprie generalità per poi passare al primo incontro ufficiale, che per Colombo è avvenuto il 6 Agosto, data che coincide anche con la somministrazione ufficiale della prima dose. Lo step successivo è avvenuto 21 giorni dopo con la somministrazione della seconda ed ultima dose del vaccino. Ovviamente nei giorni precedenti al secondo incontro i volontari sono stati costantemente monitorati e seguiti dai medici che effettuavano telefonate giornaliere per sincerarsi delle loro condizioni. Quello che ha fatto l’italiano privatamente è stato sottoporsi ad un test sierologico a proprie spese, test che ha riscontrato un’infezione acuta in corso, dall’altra parte però il tampone dava esito chiaramente negativo. Tutto era quindi filato liscio, il vaccino aveva funzionato; anche il prelievo di sangue effettuato 15 giorni dopo mostrava ai medici che Colombo aveva sviluppato gli anticorpi necessari a combattere il virus. Unico piccolo effetto collaterale che egli ha percepito è stato un leggero mal di testa sopraggiunto le 2-3 ore successive alla prima iniezione. A seguito di questa sperimentazione ampiamente positiva, gli Emirati Arabi hanno deciso di somministrare (sempre esclusivamente in maniera volontaria) il vaccino alle prime linee come medici, paramedici, insegnanti oppure militari. Il vaccino targato Cina oggi continua il suo collaudo negli Emirati Arabi ed è stato accolto anche in Perù, Argentina, Marocco ed ovviamente in Cina.